ENGLISH EDITION - I had never been to an Atp Tennis tournament to celebrate the birthday of one of the characters who, more than anyone else, has gone down in the history of tennis as a champion and manager of champions. Ion Tiriac, a man who in his 80 years has been a champion of hockey first, then world champion of tennis, then manager of the greats of history, such as Boris Becker, Steffi Graf, Goran Ivanisevic.
A man who is today also the owner of the Madrid
Open, accustomed to staying even in the non-sport rankings, indicated by Forbes
as the 1818th richest man in the world, but also as one of the most important
men in Romania and fond of cars. Its magnificent museum of 150 cars ranging
from racing cars to designer cars, also preserves the 6 Rolls Royce Phantom
produced until 1972 that were owned by Sir Elton John, Sammy Davis Jr. and
Bernie Ecclestone.
When I received his invitation to go and
celebrate his birthday in Madrid, I left all my commitments not to miss this
memorable situation, which was celebrated between the fields of the Manolo
Santana Centre Court and the Museo Nacional del Prado at the Atp Master 1000
tournament in Madrid. His big moustache and his look remained constant over
time from the 70s to the present day, has always fascinated me. Having had the
good fortune to talk to him many times, his speeches and his considerations on
life have shown me that behind this great man there is also a great story that
began with sacrifice and effort, and that has been able to build, through
sport, something that has gone beyond sports performance to become a sort of
life lesson.
Ion was a champion of the period of the Cold
War, when the countries of the East live under the Iron Curtain, and where
sport became a sort of privilege that Ion was able to appreciate to make it an
opportunity for revenge in life, and that made him great in the period of great
champions such as Panatta, Bertolucci and Barazzutti, who had made the Italy of
tennis great when I was not yet born.
In the rooms of the Museo Del Prado, where his birthday was celebrated, I was able to admire how a champion of this level managed to ferry from the past so much solidarity and friendship from the dozens of champions who had the opportunity to meet him on the tennis courts and then have kept a great friendship. The event was an incredible parade of sportsmen and not that are part of his life, and it is incredible to see how the affection and esteem that surround him are truly beyond imagination.
Among the many names I would mention only some such as Boris Becker, Bernie Ecclestone, Stefano Ricci, Ilie nastase, Mr Porsche, Nadia Comaneci and Monty Shadow and many others, just to name a few, but the row of personalities invited to the event, alone, make this party a memorable event.
Tiriac seems to have come out of a film, a "good giant" with his particular 70's moustache, which makes it look like it came out of a movie like the Tannenbaum or a Gucci campaign in recent years. He is an iconic figure who seems to have been studied at the table by the great advertising creatives, but who is instead as genuine and spontaneous as he really is.
He presented himself to his guests with his unmistakable mustache, dressed in a Stefano Ricci tuxedo - with a texture typical of the 70's - and with cylinder and white gloves, he lent himself to the "photo call" with all his correspondents and then let himself go giving a memorable evening. A beautiful video, which I inserted in the article, visually shows this spectacular sports course, which was followed by an endless series of video messages of greetings of all those who could not come, but that all together have retraced 40 years of history of tennis and the great friendship that this incredible world nurtures for a legend like him.
He presented himself to his guests with his unmistakable mustache, dressed in a Stefano Ricci tuxedo - with a texture typical of the 70's - and with cylinder and white gloves, he lent himself to the "photo call" with all his correspondents and then let himself go giving a memorable evening. A beautiful video, which I inserted in the article, visually shows this spectacular sports course, which was followed by an endless series of video messages of greetings of all those who could not come, but that all together have retraced 40 years of history of tennis and the great friendship that this incredible world nurtures for a legend like him.
Un uomo che oggi è anche il proprietario del Madrid Open, abituato a stare anche nelle classifiche non sportive, indicato da Forbes come il 1818 uomo più ricco del mondo, ma anche come uno degli uomini più importanti della Romania e appassionato di auto. Il suo magnifico museo di 150 automobili che vanno da auto da corsa fino ad auto di design, e conserva anche le 6 Rolls Royce Phantom prodotte fino al 1972 che sono state di proprietà di Sir Elton John, Sammy Davis Jr. e Bernie Ecclestone.
Quando ho ricevuto il suo invito per andare a festeggiare a Madrid il suo compleanno, ho lasciato tutti i miei impegni per non perdermi questa memorabile situazione, che si è celebrata tra i campi del Manolo Santana Centre Court e il Museo Nacional del Prado in occasione del torneo Atp Master 1000 di Madrid. I suoi grandi baffi e il suo look rimasto costante nel tempo dagli anni 70 fino ad oggi, mi ha sempre affascinato. Avendo avuto la fortuna di parlare con lui tante volte, i suoi discorsi e le sue considerazioni sulla vita mi hanno mostrato come dietro questo grande uomo c’è anche una grande storia iniziata con sacrificio e fatica, e che ha saputo attraverso lo sport, costruire qualcosa che è andata oltre la performance sportiva per diventare una sorta di lezione di vita.
Ion è stato un campione del
periodo della guerra fredda, quando i paesi dell’est vivano sotto la cortina di
ferro, e dove lo sport diventava una sorta di privilegio che Ion ha saputo
apprezzare per farne una occasione di rivincita nella vita, e che lo hanno reso
grande nel periodo dei nostri come ed è stato l’uomo delle Panatta, Bertolucci
e Barazzutti, che avevano fatto grande
l’Italia del tennis quando io non ero ancora nata.Quando ho ricevuto il suo invito per andare a festeggiare a Madrid il suo compleanno, ho lasciato tutti i miei impegni per non perdermi questa memorabile situazione, che si è celebrata tra i campi del Manolo Santana Centre Court e il Museo Nacional del Prado in occasione del torneo Atp Master 1000 di Madrid. I suoi grandi baffi e il suo look rimasto costante nel tempo dagli anni 70 fino ad oggi, mi ha sempre affascinato. Avendo avuto la fortuna di parlare con lui tante volte, i suoi discorsi e le sue considerazioni sulla vita mi hanno mostrato come dietro questo grande uomo c’è anche una grande storia iniziata con sacrificio e fatica, e che ha saputo attraverso lo sport, costruire qualcosa che è andata oltre la performance sportiva per diventare una sorta di lezione di vita.
Nelle sale del Museo Del Prado,
dove si è festeggiato il suo compleanno, ho potuto ammirare come un campione di
questo livello, sia riuscito a traghettare dal passato tanta solidarietà e
amicizia dalle decine di campioni che hanno avuto modo di incontrarlo sui campi
da tennis e che poi hanno conservato una grande amicizia. L’evento è stato una
incredibile parata di personaggi sportivi e non che fanno parte della sua vita,
ed è incredibile vedere come l’affetto e la stima che lo circondano siano
veramente fuori di ogni immaginazione.
Fra i tanti nomi citerei solo alcuni come Boris Becker, Bernie Ecclestone, Stefano Ricci, Ilie nastase, Mr Porsche, Nadia Comanechi e Monty Shadow e tanti altri ancora, giusto per citarne qualcuno, ma la fila di personalità invitate all’evento, da sole, fanno di questa festa un evento memorabile.
Fra i tanti nomi citerei solo alcuni come Boris Becker, Bernie Ecclestone, Stefano Ricci, Ilie nastase, Mr Porsche, Nadia Comanechi e Monty Shadow e tanti altri ancora, giusto per citarne qualcuno, ma la fila di personalità invitate all’evento, da sole, fanno di questa festa un evento memorabile.
Tiriac sembra uscito da un film,
un “gigante buono” con i suoi particolari baffi anni 70, che lo fanno sembrare
uscito da un film come i Tenebaum o da
una campagna Gucci di questi ultimi anni. Lui è una figura iconica che sembra studiata
a tavolino dai grandi creativi pubblicitari ma che invece è genuina e spontanea
come lui è realmente. Si è presentato ai suoi invitati
con i suoi immancabili baffi vestito in smoking - con una texture tipica degli
anni 70 Stefano Ricci – e con cilindro e guanti bianchi, si è prestato al
“photo call” con tutti i suoi inviati per
poi lasciarsi andare regalando una serata memorabile. Un bellissimo
video, che ho inserto nell’articolo, mostra visivamente questo spettacolare percorso
sportivo, a cui è seguita una infinita serie di videomessaggi di auguri di
tutti quelli che non sono potuti venire, ma che tutti insieme hanno ripercorso
40 anni di storia del tennis e la grande amicizia che questo incredibile mondo
nutre per una leggenda come lui.